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Autore Il Cinema: Disciplina autonoma?
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 18-04-2002 11:50  
LE EMOZIONI NEL CINEMA...in risposta a MissRight e Kaiser Soze...

Anche per me valgono molto le emozioni. L’istinto primo. Soltanto che la mia attenzione è indirizzata solo a certi aspetti del cinema, quelli che io reputo più importanti di altri. Le emozioni ci sono ma sono emozioni critiche… la mia deformazione mi ha portato anche a non ascoltare quasi per nulla ciò che viene detto in un film, da non guardare mai l’attore che recita, tanto che uscito non mi ricordo neanche cosa la storia ha raccontato. Io resto fisso sull’aspetto realizztivo del film. E quindi tutto ciò che sta alla base delle scelte d’autore, e non sugli aspetti puramente tecnici su cui vi state accanendo e che io non ho mai tirato in ballo, poiché non so quasi nulla di tecnica…(l’esperto è Aguirre…eh eh mi sono letto tutte le sue “lezioni”….grande,,,). Io parlo delle scelte registiche, dello mettere in scena un racconto, o un’idea o anche solo un’immagine vuota. Della scelta dell’inquadratura e del loro raccordo, col controcampo, con il movimento, sull’asse (termini questi magari tecnici, ma che non riguardano la Tecnica bernsì il fare stesso del cinema, della regia), del movimento interno degli attori, della macchina da presa, della posizione degli attori, di come vengono o non vengono forzate le regole di linguaggio, come è costruita una scena e come viene risolta, perché quell’inquadratura e non l’altra? Come funziona il rapporto con il fuoricampo. In ogni possibile passaggio di un film, che cerco di vedere inquadratura per inquadratura, ma anche nella sua durata, cerco di anticipare quale sarà la possibile inquadratura. Come spesso facciamo quando si legge, soprattutto un saggio (ma anche un romanzo) dobbiamo in qualche modo sapere ciò che nelle successive righe verrà detto o spiegato, dobbiamo in un certo senso sapere dove sta andando il discorso e dove più o meno ci sta portando. La comprensione ci permette di anticipare, o almeno di tenere sotto controllo un testo, che sia filmico o sia letterario…
Le emozione per me nascono principalmente da questi aspetti…. Ma sono anche interessato molto a come viene sviluppata la narrazione, quali sono le sequenze necessarie a ricostruire un percorso narrativo (diegetico) attraverso immagini, quindi gli inserti visivi a mò di segno di interpunzione, la resa delle elissi temporali o spaziali…. Si potrebbe quasi continuare all’infinito andando sempre di più nello specifico….ma credo che non serva….

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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 18-04-2002 12:14  
ULTIMA X CHANCHE
appunto dai film di Rohmer traspare una forte connotazione emotiva, grazie ai personaggi, alle donne o alle tematiche e sa utilizzare CRITICAMENTE il cinema e il suo linguaggio
>>Io invertirei la frase: Rohmer sa utilizzare CRITICAMENTE il cinema e il suo linguaggio e grazie a questo traspare una forte connotazione emotiva.. ma lasciamo perdere è un giochetto stupido e inutile…

Il racconto è un pretesto sui quali ricamano, ma ciò che nel film rimane del regista, che non può non lasciare, neanche volutamente è questo che fa la differenza.
Ma scusami cosa ho detto fino ad ora?
Cito da altri miei interventi se non ti dispiace:
la sceneggiatura--quando esiste-- e' solo un pretesto x la messa in scena. il film nn trasmette nessun messaggio...x quello hanno inventato i telegrammi (e poi la pubblicita').

per comprendere meglio è bene spiegare che negli anni 50 in Francia si sviluppo' sulle pagine dei Chaiers du Cinema un dibattito che porto' alla formulazione teorica della politica degli autori. Questa "politica" ideologica porto' alla definizione di una vera e propria idea di Cinema. La maggior parte dei film di allora, come adesso, erano costituiti da una “somma di eccellenze”: buona fotografia, recitazione espressiva, ma soprattutto da una sceneggiatura dalla costruzione perfetta e ben dialogata. La "rivoluzione" consistette nell'identificare la riuscita di un film unicamente attraverso quegli elementi caratteristici del cinema.
Questo significava dare maggiore importanza alla forma e comportava il riconoscimento del cinema come vocazione indipendente, disciplina e mestiere assolutamente autonoma, rispettata per i suoi specifici "scopi" e non considerata come semplice contenitore comunicativo. La
Morale(vedi che parliamo delle stesse cose????) di un film (il suo contenuto, il suo messaggio), xkè cmq una morale esiste, si trova interamente nella forma cinematografica scelta dall'autore (inquadrature, movimenti di macchina, montaggio). Questo situa il pensiero di un film nella sua forma liberando il giudizio dei film da qualsiasi nozione di contenuto (non esiste più distinzione gerarchica tra grandi e piccoli soggetti, buoni e cattivi messaggi) e contenitori (le condizione economiche, politiche, ecc..). Il soggetto del film diventa la mise en scene (la messa in scena).

le nostre idee divergono così tanto?

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troppo facile offendere il mondo...
da Sicilia! di Straub e Huillet

[ Questo messaggio è stato modificato da: mattia il 18-04-2002 alle 12:16 ]

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 18-04-2002 12:41  
La discussione è molto interessante, anche se controbattere in un forum (a prescindere dalle conoscenze individuali) su un argomento talmente complesso risulta, a volte, confusionario, nel senso che si fraintendono le intenzioni del propeio interlocutore. L'ideale sarebbe discuterne a quattrocchi, con un buon bicchiere di cognac in mano...
Vorrei fare solo una citazione in riferimento ad un intervento di Mattia:

"La Morale di un film (il suo contenuto, il suo messaggio) si trova interamente nella forma cinematografica scelta dall'autore (inquadrature, movimenti di macchina, montaggio)."

Ogni inquadratura de "La notte dei morti viventi" è un dito puntato contro il sistema.
Una delle critiche socio-politiche più corrosive della storia del cinema.
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"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 18-04-2002 13:13  

"La Morale di un film (il suo contenuto, il suo messaggio) si trova interamente nella forma cinematografica scelta dall'autore (inquadrature, movimenti di macchina, montaggio)."
Ogni inquadratura de "La notte dei morti viventi" è un dito puntato contro il sistema.
Una delle critiche socio-politiche più corrosive della storia del cinema.

la citazione è vero è mia ma è tratta da ciò che dice Truffaut... questo per dare a cesere quelche è di cesere a dio quel che è di dio....
Concordo con te con quanto dici su Romero... il film che si inserisce perfettamente dentro la produzione di un certo cinema indipendente americano (che io amo alla follia) ha un valore altissimo.. è un esempio dicome si possa applicare il cinema ad un racconto (gli americani sono o erano meglio dire i migliori). quello è un film di "cinema" puro e semplice... trattenuto, ma visivamente esplosivo, innovativo e ricco di spunti e riflessionisulla prassi del cinema. è inoltre destino di queste pellicole dare uno schiaffo in faccia ad un sistema istituzionalizzato per far vedere e proporre una realtà che nel cinema adesso se esiste è unica risorsa di quei pochi registi, ormai anziani, che fanno cinema sin dagli anni 50 e 60. lunga vita a questo cinema. lunghissima vita.
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KaiserSoze


Reg.: 02 Ott 2001
Messaggi: 6944
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 18-04-2002 13:23  
quote:
In data 2002-04-18 11:50, mattia scrive:
LE EMOZIONI NEL CINEMA...in risposta a MissRight e Kaiser Soze...

Anche per me valgono molto le emozioni. L’istinto primo. Soltanto che la mia attenzione è indirizzata solo a certi aspetti del cinema, quelli che io reputo più importanti di altri.




Ok capisco quello che vuoi dire, in fondo il cinema per entrambi è emozione solo che tu ti emozioni per dei particolari che un profano come me difficilmente nota.

X fare una similitudine io guardando una partita di basket (mia grande passione) posso emozionarmi per dei particolari del gioco che una persona poco appassionata non noterebbe mai.
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Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 18-04-2002 13:34  

X fare una similitudine io guardando una partita di basket (mia grande passione) posso emozionarmi per dei particolari del gioco che una persona poco appassionata non noterebbe mai.
[/quote]

secondo me hai centrato il bersaglio...

io non posso capire come un giocatore sia stato abile ad evitare il fallo dei tre passi (per dire una cazzata) oppure come possa funzionare la riuscita di un canestro da tre tatticamente parlando, o come un giocatore sia riuscito con un particolare movimento del braccio a realizzare dai 10 metri (per dire un'altra cazzata)... anche lo sport non è mica per tutti... nonostante in italia come dice uno spot televisivo simao 56 milioni di commisari tecnici....
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KaiserSoze


Reg.: 02 Ott 2001
Messaggi: 6944
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 18-04-2002 13:47  
Vorrà dire che un giorno se mai ci incontreremo io ti darò lezioni di basket e tu di regia
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 18-04-2002 14:14  
aiutoooooooooooo fermatelooooooooooo
mattia sei un fiume in piena

A parte gli scherzi,tutto quello che dici è verissimo,è difficile spiegarsi su un forum,ovviamente per quanto riguarda AM sono le strepitose inquadrature,COME è raccontata la storia che rende grande il film,il montaggio ecc. Io non volevo sminuire la forma di un film ma solo dire che è importante come si filma ma altrettanto importante è che cosa si filma,poichè un film non è un quadro in movimento ma deve pur raccontare QUALCOSA di interesante per il pubblico...e naturalmente è DETERMINANTE COME viene raccontata questa storia-uso della telecamera,movimenti di macchina ecc.

Tra un film che racconta una storia interessante ma in maniera scolastica e uno che è stilistiamente perfetto ma la cui trama mi lascia totalmente indifferente io scelgo 1000 volte su 1000 il primo caso.

"L'uomo che non c'era":un bel film,tecnicamente perfetto ma non interessante a livello tematico.
"Dancer in the dark":discutibile tecnicamente quanto vuoi ma una storia travolgente e attualissima.
Il cinema non dovrebbe mai perdere di vista il pubblico a cui si rivolge e quando lo fa non è un bene,poichè è uno strumento di grandi potenzialità .
_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 18-04-2002 15:44  
Per Quilty
quote:

Tra un film che racconta una storia interessante, ma in maniera scolastica, e uno che è stilisticamente perfetto, ma la cui trama mi lascia totalmente indifferente, io scelgo 1000 volte su 1000 il primo caso.
Il cinema non dovrebbe mai perdere di vista il pubblico cui si rivolge e quando lo fa non è un bene, poiché è uno strumento di grandi potenzialità.



Ok ho capito. Capisco e ammetto che non hai torto ad affermare che il cinema possa avere un ruolo “ludico” o di “intrattenimento”. D’altra parte sarei bugiardo affermando che anch’io in parte non vivo il cinema secondo questi termini. L’evoluzione avviene per specializzazione e quindi per sottrazione e mi è davvero difficile ormai vivere e veder il cinema da questo punto di vista. È un punto su cui ho discusso molto anche con le persone che accompagnavo al cinema che a una mia reazione negativa a quello che per loro era un buon film li lasciava perplessi e anche un po’ offesi…(eh eh).
Che alcuni registi, come Hitchcock o anche Kubrick, abbiano avuto un largo seguito per le storie che hanno raccontato nei loro film non esula dal fatto che prima di tutto siano stati dei registi, il primo più grande del secondo, capaci innanzi tutto di utilizzare buoni racconti e sceneggiature per fare essenzialmente, soprattutto e soltanto (oserei dire) cinema.
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 06-03-2008 alle 23:11 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 18-04-2002 16:52  
Non ci siamo capiti.
Io odio i film di hollywood alla Beautiful mind o il gladiatore ,per intenderci.
Fare film tenendo un occhio al pubblico non voleva dire prostituirsi raccontando ciò che il pubblico vuole!.
Quello,come hai detto tu lo fanno già in America su larga scala,il cinema usa e getta.

Io parlavo solo di storie interessantiper il pubblico. ma a chi mai potrà fregare la storia di un barbiere ambientata negli anni 40(se ricordo)stile noir ,genere scomparso? a pochi,anche se il film in sè è perfetto.
Dancer in the dark parla-in modo intelligente,che è fondamentale-tar le altre della pena di morte in america. un tema un po' più interessante.

poi è chiaro che il cinema ha il suo linguaggio ed è fondamentale per la riuscita di un film,ma l'ideale sarebbe riuscire a coinvolgere + persone possibili.

il discorso sarebbe molto lungo perchè coinvolge la funzione che deve avere per me un film:deve insegnare alla gente a pensare alle cose che accadono in questo mondo.
il mio film preferito è Apocalypse Now ed è una lezione spietata di quanto sia stupido e disonesto un uomo e una guerra.
un film come We were soldiers ,che sta per uscire ed è già stato premiato da Bush ,inneggia al valore degli eroi americani uccisi in Vietnam!!!!!!ti rendi
conto che non può non esserci un contenuto in un film? se non c'è non è un film...io vado a una mostra piuttosto.

la fabbrica dei sogni serve a qualcuno ad illudere la gente presentando pezzi di storia come atti eroici-tipo lo squallido black hawk down-e a certi registi a far invece pensare a cosa realmente è la guerra.











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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 18-04-2002 16:55  
quote:
In data 2002-04-18 14:14, Quilty scrive:
"L'uomo che non c'era":un bel film,tecnicamente perfetto ma non interessante a livello tematico.



IMO CAPOLAVORO! Il non interesse a livello tematico è una cosa tua personale, cosi' come trovare attualissimo il soggetto di Dancer in the dark (mah!).

Per quel che riguarda la discussione alla base di questo thread rimango sotanzialmente della mia opinione iniziale e non ho tanto da aggiungere. Il punto di vista di Mattia è quello di uno studioso e, probabilmente, critico di cinema ed è difficile da non condividere.
Io sono un appassionato e basta e per forza do' piu' importanza alla parte contenutistica (o meglio letteraria) dell'opera.
Posso anche tentare d'andare oltre la semplice sensazione immediata, il dire mi e' piaciuto, non mi e' piaciuto e basta... cercare di capire cosa l'artista/regista voleva fare, voleva dire, mi ha mostrato... insomma posso approfondire l'argomento ma mi mancano di sicuro i mezzi per arrivare alla tua (se vogliamo estremizzata) posizione di intenditore d'arte (nel caso specifico, il cinema).
Ho detto.
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Cinematik - il fantacinema!
In fase di lettura: LE ETICHETTA DELLE CAMICIE di Tiziano Sclavi
Ultimo film: UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach

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MikesAngel
ex "MissRigth"

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Inviato: 18-04-2002 17:25  
Aiuto mi è venuto il mal di testa
siete troppo dotti x me .... io ci rinuncio
Vi leggerò e cercherò di imparare qualcosa...... se ci riesco!
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"... ' fanculo a quelli che credono di capire un film, quando invece si fermano solo ad alcuni aspetti tecnici, credendo di essere dei grandi cineasti..."

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frankspa

Reg.: 30 Gen 2002
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Da: maglie (LE)
Inviato: 18-04-2002 17:57  
quote:
In data 2002-04-18 17:25, MissRigth scrive:
Aiuto mi è venuto il mal di testa
siete troppo dotti x me .... io ci rinuncio
Vi leggerò e cercherò di imparare qualcosa...... se ci riesco!




Sai che avevo pensato la stessa cosa, a leggere in questo forum cominciavo a sentirmi un pò ignorante in materia..ma poi mi sono chiesto: perchè?
In fondo non mi sento che mi manca qualcosa.. Sono abbastanza in grado di distinguere fra un guitto e un attore decente o fra un sceneggiatura banale e una originale, ma più in la non mi va di andare..lascio che sia il tempo a forgiare i miei gusti e le mie tendenze..perchè forzarli? E se poi finisse che non mi piace più andare al cinema?

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MikesAngel
ex "MissRigth"

Reg.: 09 Gen 2002
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Da: Firenze (FI)
Inviato: 18-04-2002 18:33  
quote:
In data 2002-04-18 17:57, frankspa scrive:
quote:
In data 2002-04-18 17:25, MissRigth scrive:
Aiuto mi è venuto il mal di testa
siete troppo dotti x me .... io ci rinuncio
Vi leggerò e cercherò di imparare qualcosa...... se ci riesco!




Sai che avevo pensato la stessa cosa, a leggere in questo forum cominciavo a sentirmi un pò ignorante in materia..ma poi mi sono chiesto: perchè?


E fai bene, io non mi sento assolutamente ignorante in materia, non credo che il cinema sia una cosa da professionisti è un genere di intrattenimento, a volte + profondo a volte meno ma pur sempre un qualcosa x distrarsi, non credo che sia un trattato da studio ... o almeno spero!!

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[ Questo messaggio è stato modificato da: MissRigth il 18-04-2002 alle 18:34 ]

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 18-04-2002 20:27  
quote:
In data 2002-04-18 16:52, Quilty scrive:
il discorso sarebbe molto lungo perchè coinvolge la funzione che deve avere per me un film: deve insegnare alla gente a pensare alle cose che accadono in questo mondo.



In questo modo il cinema e' solo veicolo di idee. Estremizzando, da questa base, è piu' efficace un telegiornale o un talk show!!

E' l'antitesi di quanto afferma Mattia in spiccioli.
Fuggo che devo andare a teatro, continuo dopo!
Ho detto.
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